Questo pittore riesce con la sua opera a dare risposta a quell'esigenza di poesia che è insopprimibile nell’ uomo. In ogni suo quadro si nota la continua ricerca della luce sia essa autunnale, estiva, o interiore come quella che sfocia dai ritratti. Artista limpido, solo pittore, a lui basta dipingere, trasportare col colore e con il segno un'emozione. Negli acquarelli i paesaggi dimostrano la sua devozione alla natura, alla magia della natura. Dinanzi allo spettacolo meraviglioso dell' autunno sui colli, una persona qualsiasi ha qualche volta un'emozione ma spesso non se ne accorge nemmeno; l'artista vero, invece, riesce a trasportare sulla tela I'incanto della campagna, del cielo, delle foglie, secondo ciò che prova e con il modo che gli pare il migliore per esprimere meglio la sua poesia, ecco dunque pittore e poeta.

I suoi colori non sono colori, ma uno stato d'animo, momenti che volano via. I soggetti a cui si ispira maggiormente sono i paesaggi. Possiamo ritrovare nei suoi quadri la dolcezza della campagna veneta dove i verdi si perdono tra i rosa ed i rossi, mai colori intensi per materia, invece colori intensi per quanto ci comunicano; tutto è accompagnato da una aggraziata malinconia che ritroviamo anche nei ritratti dove I'anima è la cosa essenziale. Volti colti sempre in atteggiamenti intimi. volti in meditazione, immersi in pensieri profondi, forse volti trasfigurati, che mutano sostanza senza però perdere nulla della loro presenza. Essi esprimono meglio di qualsiasi altra cosa il continuo cercare di trovare ciò che ognuno si porta dentro e che solo la sensibilità di un artista può cogliere.

 

Bruna Gregoletto

CATALOGO ARTISTI ITALIANI

EDIZIONE  IL QUADRATO - l976

 


Il percorso artistico che distingue e qualifica la lunga frequentazione con il segno ed il colore di Renato Pasqualotti, ha la lucente natura dell'istintività, di una amata e sofferta elaborazione volta a risultati espressivi di indubbia e alta suggestione. 

C'è nell'innata qualità di questo itinerario, che mai cessa di sorprendere per la varietà delle vibrazioni creative, per il suo intrinseco, continuo rinnovarsi, un che di fascinoso e di poetico: da un lirismo intimista dalle marcate cadenze elegiache, a un' interiorità meditativa inquieta e indagatrice, alla sensazione mai risolta di smarrimento, talvolta di angoscia, nei confronti del vivere, più precisamente delle istanze esistenziali che caratterizzano il volgere dei nostri anni.
E' questo vivere, qui e adesso, questo scomposto inarrestabile succedersi di giorni e di stagioni sempre più privato di oggettive certezze, di orizzonti liberatori, ad essere espresso, con profondi, partecipati accenti, nella visione artistica e umana di Pasqualotti e a trovare facile sintonia nell'intimo delle nostre coscienze.
Per questo percorriamo le tappe del suo itinerario pittorico come una strada che ci sembra di conoscere, che giorno dopo giorno ci diventa più coinvolgente e famigliare.
Se si possono trovare antefatti ispirativi, sia di temi che di tecniche, per definire il linguaggio pittorico di Pasqualotti, essi vanno riferiti ai grandi "classici" del Novecento, con particolare attenzione ai lati inquieti e inquietanti dei loro percorsi. 

Ma squisitamente contemporanei sono gli esiti cui Pasqualotti giunge fino a maturare un inconfondibile registro espressivo: dalla suggestione paesaggistica sempre sollecitata da riscontri reali, ai fiori colti con pochi segni nel momento della loro maggiore esuberanza, fino agli umili, minuti oggetti della quotidianità.


Sono tuttavia i ritratti, sono le figure che, senza togliere nulla agli altri temi, fanno di Pasqualotti un indagatore di caratteri davvero straordinario. 

Di fronte a così evidenti qualità introspettive, a scandagli psicananalitici che sono autentiche immersioni nei misteri dell'animo umano passa, se così si può dire, in secondo piano la graffiante immediatezza del disegno, dalle calibrate tenui lumeggiature a pastello, che pure immediatamente colpisce nelle  opere di Pasqualotti, il cui "iter" artistico, marchiato da una genuinità prorompente e vitale, diventa paradigmatica testimonianza di una sofferta e riscattata realtà esistenziale, profondamente immersa nella più concreta dimensione attuale. 


Luciano Vanzella
Un percorso di segni e di colori
Bassano del Grappa - aprile 2001

La lunga e meditata esperienza artistica di Renato Pasqualotti evidenzia una naturale attitudine all’ introspezione.
Il suo percorso artistico, svincolato da schemi accademici, non è più riproduzione dell’ apparenza, ma un costante aprirsi all’altro, alla realtà, disvelando sempre
nuove verità, una ricerca continua scandita da momenti di crescita artistica.
Questo percorso verso l’altro è espresso dal linguaggio segnico, modulato empaticamente sull’ interiorità mediante  variazioni  cromatiche,  traducendo su tela la condizione del suo sentire.
Il suo raffinato segno si fà creatore di misteriose atmosfere, frammenti di realtà esistenziali, intense emozioni che egli fissa con attenta calibratura del colore.
Altre volte tale segno appare esile, quasi impercettibile allorché delinea fragili presenze umane.
Volti silenziosi, quasi stupiti dall’ inaspettato esistere.
Rivelano attese, abbandoni, occasioni perdute che l ’incessante fluire del tempo ha trascinato nel suo incolmabile alveo.
La sua sensibilità si fa mezzo per penetrare con discrezione l interiorita' del soggetto ove cogliere quel mondo inconfessato che si sottrae ad ogni visibilità.
Tutto ciò lo traspone su tela con delicato segno appena illuminato da soffusa luce con un’alternanza di pacate tonalità. Così i volti si animano quasi desiderosi di
rivivere ciò che  il tempo ha loro sottratto.
Dipingere per Pasqualotti è sempre un frugare tra le pieghe dell’ interiorità per creare i volti della cruda realtà esistenziale rendendo visibile l ’invisibile.

Paola Salmaso
Portogruaro — maggio 2004